"Sembra che Archimede, pur disprezzando la matematica applicata, aveva tuttavia ceduto, in tempo di pace, alle continue richieste di Ierone e aveva dimostrato, con grande soddisfazione del tiranno, che la matematica può, all'occasione, diventare terribilmente pratica. [...] Aveva applicato le sue leggi delle leve e delle pulegge alla manovra di un battello caricato pesantemente, che fu in grado di varare da solo. Ricordandosi di questa cosa nel momento in cui le nubi della guerra si stavano addensando nel cielo di Siracusa, Ierone pregò Archimede di preparare a Marcello un'accoglienza degna di lui. [...] La tartaruga a forma di arpa montata su otto quinqueremi non durò molto più della fama dell'orgoglioso Marcello: dalle super catapulte di Archimede vennero lanciati una serie di blocchi di pietra [..] delle specie di gru dalle mascelle di ferro passavano sopra le mura della città e afferravano i vascelli in avvicinamento, li facevano girar e li affondavano o li gettavano contro gli scogli vicini."Da ERIC T. BELL, I grandi matematici, BUR Rizzoli, Milano 2011, p. 67.
Questo blog tratta del legame tra la fisica e la tecnologia, principalmente nei mezzi di guerra e nei mezzi di comunicazione, e fa ciò a partire dalle lezioni di 'Storia della Tecnologia' tenute dal professor Vittorio Marchis, presso il Politecnico di Torino. Alle lezioni sono affiancati commenti personali e spunti tratti dal romanzo di Thomas Pynchon, "L'Arcobaleno della Gravità". Buona lettura!
Thomas Pynchon
mercoledì 17 aprile 2013
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