Thomas Pynchon

Thomas Pynchon
Thomas Pynchon

giovedì 30 maggio 2013

Fisica e realtà.

Da EINSTEIN-INFELD, L'evoluzione della fisica, Bollati Boringhieri, Torino 2011, pp. 270-272.

[...] La scienza non è una raccolta di leggi, un catalogo di fatti senza nesso. E' una creazione dell'intelletto umano, con le sue libere invenzioni d'idee e di concetti. Le teorie fisiche tentano di costruire una rappresentazione della realtà e di determinare i legami con il vasto mondo delle impressioni sensibili. [...] La fisica ebbe realmente principio con le invenzioni di massa, di forza e di sistema inerziale. Tali concetti sono tutte libere invenzioni. Essi condussero alla formulazione del punto di vista meccanicistico. Per il fisico dell'inizio del  XIX secolo, la realtà del nostro mondo esteriore consisteva in particelle e in forze semplici agenti sulle stesse e dipendenti soltanto dalla distanza. Egli cercò di conservare quanto più a lungo possibile la convinzione di riuscire a spiegare tutti gli eventi della natura mediante questi fondamentali concetti della realtà. Ma prima le difficoltà inerenti alla deviazione dell'ago magnetico, poi quelle connesse alla struttura dell'etere e altre ancora condussero alla creazione di una realtà più sottile, con l'importante invenzione del campo elettromagnetico. Occorreva una coraggiosa immaginazione scientifica per riconoscere appieno che l'essenziale per l'ordinamento e la comprensione degli eventi può essere non già il comportamento dei corpi, bensì il comportamento di qualcosa interposto tra di essi , vale a dire il campo.
Sviluppi posteriori demolirono i vecchi concetti, creandone di nuovi. Il tempo assoluto e il sistema di coordinate inerziali vennero soppiantati dalla teoria della relatività. Lo sfondo di tutti gli eventi non fu più costituito da due continui, quello unidimensionale del tempo e quello tridimensionale dello spazio, bensì dal continuo spazio-temporale a quattro dimensioni con nuove proprietà di trasformazione. Il sistema di coordinate inerziale divenne superfluo. Si riconobbe che qualsiasi sistema di coordinate è ugualmente appropriato per la descrizione degli eventi naturali.
La teoria dei quanti creò a sua volta nuovi ed essenziali aspetti della nostra realtà. La discontinuità rimpiazzò la continuità. Alle leggi governanti gli individui subentrano leggi di probabilità.
La realtà creata dalla fisica moderna è invero assai lontana dalla realtà dei primi giorni. Ma gli scopi di ogni teoria fisica rimangono sempre gli stessi. [...] La convinzione che con le nostre costruzioni teoriche è possibile raggiungere la realtà, è il motivo essenziale della ricerca scientifica. [...]

mercoledì 29 maggio 2013

 
"Tra nodi e frattali, mille cose che Euclide non vi ha mai detto"
Da GABRIELE BECCARIA, "Tra nodi e frattali, mille cose che Euclide non vi ha mai detto", inserto in Tutto Scienze, LA STAMPA, Mercoledì 29 maggio 2013.
 
Intervista a Piergiorgio Odifreddi, autore di "Abbasso Euclide!", edizioni Mondadori.
 
[...] La geometria che ci portiamo dietro dai tempi dei banchi è una ruota di pietra buttata nell'epoca dei chips. Un reperto illustre e necessario per capire gli albori dell'avventura nell'astrazione, ma pur sempre un pezzo d'archeologia. Ecco cosa si scopre a immergersi in "Abbasso Euclide" di Piergiorgio Odifreddi. [...]
Passiamo a un esempio: si dice che la fisica contemporanea non sarebbe possibile senza queste geometrie nuove di zecca. Giusto?
"E' così. Un esempio è la Relatività di Einstein, le cui equazioni sono impensabili senza le geometrie non euclidee, in cui le diverse discipline matematiche si uniscono e si contaminano a vicenda: lo spazio cambia da punto a punto, come una gigantesca coperta patchwork, composta di pezzi differenti l'uno dall'altro. La Teoria delle Stringhe, poi, fa un salto ulteriore, con una realtà multipla a 11 dimensioni, che possono diventare ancora più numerose. Come già era avvenuto con la meccanica quantistica gli scienziati si sono liberati dai vincoli delle tre dimensioni classiche, entrando in mondi che sono sempre più difficilmente immaginabili, visto che il cervello e i sensi sono stati programmati per percezioni e per pensieri solo tridimensionali". [...]

lunedì 27 maggio 2013

Bibliografia:

  • GABRIELE BECCARIA, "Tra nodi e frattali, mille cose che Euclide non vi ha mai detto", inserto in Tutto Scienze, LA STAMPA, Mercoledì 29 maggio 2013;

  • ERIC T. BELL, I grandi matematici, BUR Rizzoli, Bergamo 2010 (anno di pubblicazione dell'originale: 1937;

  • EINSTEIN-INFELD, L'evoluzione della fisica, Bollati Boringhieri, Torino 2011;

  • VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009;

  • MAZZOLDI-VOCI-NIGRO, Fisica, volume I, EdiSES, Napoli 2012;
 
  • THOMAS PYNCHON, L'arcobaleno della gravità, Rizzoli, Milano 2013;
 
  • MARCO TRAININI, A silent extinction. Saggio su "L'arcobaleno della gravità" di Thomas Pynchon, Arcipelago Edizioni, Milano 2010;
 
  • MARIO VADACCHINO, Dispense del corso di Fisica I, Materiale didattico del Politecnico di Torino, 2013.

Sitografia:

venerdì 24 maggio 2013

(Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, p.264)

Lo stretto legame della tecnologia con le scienze fisiche, quasi che essa fosse semplicemente una loro applicazione alla realtà pratica, dipende da una concezione ancora elitaria della scienza che non tiene conto di tutte le difficoltà che si incontrano nel passaggio dalla teoria alla pratica, e che esigono spesso una riformulazione del problema. Accanto al fisico applicato deve ancora svilupparsi la figura del moderno ingegnere industriale.

Elettricismo.

(Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 245)
 
L'elettrico trova le sue radici nella fisica "des amusements" dei salotti settecenteschi e rimane curiosità per molti anni. Giambattista Beccaria (1716-81), chiamato alla cattedra di fisica presso l'ateneo torinese, è il padre dell'elettricismo italiano e a lui è dovuta la nascita di una scuola. Tra i suoi allievi, a fianco di Luigi Lagrange, Gianfrancesco Cigna (1734-90) imposta un importante esperimento, che sarà fondamentale per l'elettroforo di Volta, e Antonio Maria Vassalli Eandi (1761-1825) con Cavendish inizia le prime misure della conducibilità elettrica.
Alle soglie del XIX secolo Alessandro Volta costruisce la pila e getta le basi dell'elettrochimica.

I simboli in fisica.

http://online.scuola.zanichelli.it/atkinsprincipi-files/ATKINS_APPENDICE_1.pdf

martedì 21 maggio 2013

 La fisica della termodinamica.
 
Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 241.
 
A seguito delle innovative scoperte della tecnologia del vapore, volendosi indagare i limiti dello sfruttamento delle risorse naturali, siano esse idrauliche, chimiche o termiche, è la termodinamica a creare il tessuto connettivo, unificante, nello stabilire un principio in base al quale non si poteva concepire alcun dispositivo in grado di produrre energia senza consumare risorse.
Nicolas Leonard Sadi Carnot (1796 - 1832) è figlio di Lazare Carnot (1753-1823), ingegnere militare, membro del Direttorio e autore di un Essai sur les machines. Sadi nel 1823 a Parigi scrive il suo famoso trattato Potenza motrice del calore, in cui fonda le basi teoriche del secondo principio della termodinamica. [...]
Nel 1847 il fisico tedesco Hermann Von Helmontz (1821-94) prova alla Società fisica di Berlino che il primo principio della termodinamica è un'assunzione valida e non in contrasto con le altre leggi della fisica, e lega l'impossibilità del moto perpetuo alla conservazione dell'energia. Solamente con Rudolph Julius Emanuel Clausius (1822-88), ormai nella seconda metà del secolo, viene definitivamente formulato il secondo principio, negandosi la possibilità anche di moti perpetui dovuti a trasformazioni termodinamiche, dove la presenza di meccanismi, e di attriti, non era indispensabilmente richiesta.

L'Exposition d'ouvrages de beaux-arts et manufactures.

(Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, pp. 216-217)

Il 15 agosto 1811 si inaugura a Torino un'Exposition d'ouvrages de beaux-arts et manufactures. Tra gli strumenti di fisica e matematica figurava un orologio a pendolo a nove quadranti "che si carica per mezzo dell'aria in movimento" costruito dall'orologiaio Delfin capl, verificatore dei pesi e misure, nonché meccanico dell'Accademia imperiale delle scienze, presentava ben sei strumenti, tra cui due barometri e alcuni strumenti per geodesia. L'ingegnere meccanico Lana esponeva un barometro per le misure di altitudine e una " bilancia docimastica il cui asse di rotazione si trova sempre tangente all'orizzonte". Una macchina pneumatica, con duplice funzione di rarefazione e compressione, inventata dal professor Vassalli Eandi e costruita dal tecnico Bordonia, veniva indicata come ricca di "accessori utili per le esperienze sui gas".
 


Henry Clarke.

(Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 191)
 
Henry Clarke, dopo aver viaggiato per tutta l'Europa, fonda a Salford nel 1765 la Commercial and Mathematical School. Nel 1772 istituisce numerosi corsi serali, e, dopo essere stato nominato lettore presso il College of Arts and Sciences, trasferisce la sua scuola prima a Liverpool (1792), quindi di nuovo a Manchester (1794). Nei numerosi annunci pubblicitari che fece comparire a più riprese sul "Manchester Mercury" garantiva ai giovani una "preparazione sugli aspetti scientifici delle professioni meccaniche" e "sugli aspetti più interessanti della scienza, teorica e sperimentale, corredandoli con esperimenti con una moderna apparecchiatura."
La tecnologia e la Reale Accademia delle scienze di Torino.
 
(Da VITTORIO MARCHIS, Storia delle macchine, Laterza, Roma-Bari 2009, p. 179)
 
La Reale accademia delle scienze di Torino nasce a casa del tesoriere Allioni dopo un lungo e studiato periodo di incubazione ed è ufficializzata dalle lettere patenti di Vittorio Amedeo III del 25 luglio 1783. Il sovrano sabaudo trovava finalmente il modo di finanziare un'iniziativa che era sorta come "Società Privata" nel 1757 per opera del conte Angelo Saluzzo di Monesiglio, del matematico Luigi Lagrange e del medico Gianfrancesco Cigna.
L'attenzione, da parte dell'Accademia delle scienze di Torino, per l'industria e per l'economia piemontese è viva sin dai suoi primissimi anni di vita. Nel Regolamento annesse alle lettere patenti di costituzione, del 25 luglio 1783, si legge:
Art.3: L'oggetto delle sue ricerche sarà illustrare le scienze matematiche e tutte le parti della fisica prese nella più ampia estensione, prescindendo però sempre da quelle discussioni le quali, per essere di sola sterile e vana speculazione, non sono dirette all'acquisto di nuove utili cognizioni e a procurare qualche reale vantaggio alla comune società. [...]




mercoledì 15 maggio 2013

Pablo Neruda, Ode all'atomo
Piccolissima
stella,
sembravi
per sempre
sepolta,
e, nel metallo, nascosto
il tuo diabolico
fuoco.
Un giorno
alla tua minuscola
porta:
era l'uomo.
Con una
scarica
ti liberarono,
vedesti il mondo,
uscisti
nel giorno,
percorresti
città,
il tuo gran fulgore arrivava
a illuminare le esistenze,
eri
un frutto terribile
d'elettrica bellezza,

 


venivi         
ad affrettare le fiamme
dell'estate,
e allora
giunse
armato
d'occhiali di tigre
e armatura,
con camicia quadrata,
con sulfurei baffi,
e coda di porcospino
giunse il guerriero
e ti sedusse:
dormi,
ti mormorò,
avvolgiti tutto,
atomo, che sembri
un dio greco,
una primaverile
modistica parigina,
adagiati
sulla mia unghia,
entra in questa casettina,
e allora
il guerriero
ti mise nel suo gilè
come se fossi soltanto
una pillola
nordamericana,
e se ne andò per il mondo
e ti lasciò cadere
a Hiroshima.
Ci svegliammo.


 
L'onda d'urto

In fisica con il termine 'onda d'urto' si intende uno strato con una forte variazione nei campi di pressione, densità, velocità e temperatura del fluido.
Tale strato viene rappresentato matematicamente con una discontinuità.
L'approfondimento delle formule fisiche si trova al seguente indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki/Onda_d%27urto_(fluidodinamica).
 
Citazioni da THOMAS PYNCHON, L'arcobaleno della gravità, Rizzoli, Milano 2013, p.127; 348; 997
 
pag. 127
"<<Che ore sono?>> chiede Slothrop sbadigliando, mentre Darlene riemerge dal sonno. Proprio allora, senza preavviso, la stanza è invasa da una luce bianca accecante, come a mezzogiorno, i capelli sciolti sulla nuca di Darlene salgono ondeggiando, chiari come il sole, mentre l'onda d'urto li investe, facendo tremare l'edificio fino alle sue povere fondamenta, facendo sbattere la tendina [...]. In alto, [...], arriva il sibilo crescente del razzo, scende veloce come un espresso sopraelevato e scompare nel silenzio vibrante. Fuori, intanto, si sente un rumore di vetri in frantumi, un rumore lungo, dissonante, come di cimbali, che si ripercuote lungo la strada. Il pavimento ha una contrazione, come un tappeto sbattuto, e lo stesso avviene per il letto."
 
pag. 348
 "Il cannone emette un ruggito mostruoso, una fiamma lunga un metro guizza nella stanza, l'onda d'urto schiaccia i timpani dei presenti sospingendoglieli fin dentro il cervello, scagliando tutti quanti contro il muro più lontano, dalla parte opposta."
 
pag. 997
"Nelle intenzioni dei ricercatori, si doveva provocare un'esplosione davanti al paraboloide, esattamente nel punto focale. La superficie speculare di cemento avrebbe poi dovuto riflettere un'onda d'urto capace di distruggere tutto al suo passaggio.[...] Bastava la minima deviazione dalle condizioni ideali - la nebbia, il vento, le ondulazioni e la scabrosità quasi impercettibili del terreno - a rovinare l'effetto mortale dell'onda d'urto."
Il primo missile nello spazio fu il V4 dei Tedeschi, e fu lanciato nel 1942.Nel 1943 la Germania iniziò la produzione del V2, con una portata di 300 km e una testata di 1000 kg. La Wehrmacht lanciò migliaia di V-2 sulle nazioni alleate.
 
 Bohr, Heisenberg e la vicenda di Copenaghen.

                                    
Niels Borh (a sinistra) e Werner Heinsenberg (a destra)


Niels Bohr (1885-1962) e Werner Heinsenberg (1901-1976) sono unanimemente considerati i fondatori delle teorie atomiche e della meccanica quantistica (cioè una meccanica nella quale le velocità in gioco sono molto minori della velocità della luce).
Nel 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, la ricerca scientifica sulla bomba atomica procedeva con ritmo incalzante. Nel settembre di questo anno, si narra che si siano incontrati a Copenaghen, Bohr e Heinsenberg, quest'ultimo allievo del primo. Ma cosa si dissero i due premi Nobel? Quali furono i motivi che spinsero i due fisici a incontrarsi?
A queste domande cerca di rispondere Michael Frayn, nel libro "Copenaghen", dove immagina che i due professori si incontrino in uno scenario 'post mortem', appositamente per cercare di comprendere le ragioni di quel loro incontro.

 
 
Inserisco qui alcuni link a pagine utili a proposito del libro e della vicenda:
 
Metto qui il link a un articolo di Peppe Liberti su "Le equazioni che hanno cambiato il mondo". Da tale articolo, cito, perché ritengo particolarmente rilevante, il seguente pezzo:
 
"Banalmente, le “equazioni che hanno cambiato il mondo” sono quelle col timbro dell’applicazione tecnologica, quelle che hanno poi permesso agli ingegneri di realizzare quello che usiamo tutti i giorni, l’interruttore della luce, l’automobile, i computer, le pentole con lo scolapasta incorporato, ma compiere una scelta non è cosa facile."
 

venerdì 10 maggio 2013


http://video.repubblica.it/tecno-e-scienze/spazio-la-nasa-registra-la-voce-della-terra/106544/104924

All'indirizzo di cui sopra si trova un video che approfondisce quanto riportato nell'articolo della Repubblica circa il "canto" sentito dalla Nasa.
Riporto, dal seguente indirizzo: http://www.repubblica.it/scienze/2012/10/01/news/nasa_la_terra_incide_una_canzone_registrata_la_voce_del_nostro_pianeta-43652122/ un articolo inerente le onde radio e la fisica.

Ecco la "canzone" della Terra ascoltata da sonde della Nasa

Così, dalle fasce di Van Allen, a circa 20mila chilometri dal nostro pianeta, hanno registrato le onde radio emesse dal corpo celeste. "Il fenomeno è chiamato 'coro' e quello è uno degli esempi più nitidi che abbiamo mai sentito"


LOS ANGELES - Il fenomeno non è nuovo, ma così chiara e nitida, gli scienziati la voce della Terra non l'avevano mai sentito. La Terra che 'canta' una canzone, sotto forma d'onde radio e per la prima volta è possibile registrarla, proprio perché facile da ascoltare. A imprimere su supporto digitale la voce del pianeta sono state due sonde della Nasa, l'agenzia spaziale americana, in missione nelle fasce di Van Allen, a circa 20mila chilometri dalla superficie terrestre.

L'AUDIO

"Il fenomeno è chiamato 'coro', spiega Craig Kletzing dell'Università dell'Iowa, e quello registrato è uno degli esempi più nitidi che abbiamo mai sentito". Il coro è un fenomeno elettromagnetico causato dalle onde di plasma che attraversano le fasce, ed è stato registrato dalle sonde gemelle Radiation Belt Storm Probes, lanciate lo scorso agosto.

Schema delle bande nelle quali viene suddivisa la gamma di frequenza delle onde radio
 
 

 


Le prime trasmissioni radio iniziarono nel 1896, grazie a Gulglielmo Marconi. Il primo utilizzo massiccio della radio si ebbe nel corso della Prima Guerra Mondiale, nel corso della quale la radio era fondamentale non solo per trasmettere le informazioni, ma anche per controllare la popolazione. La trasmissione delle onde radio fu il primo mezzo di comunicazione a distanza, per il quale non era necessario un filo, ma erano sufficienti le onde elettromagnetiche, emanate per mezzo un'antenna trasmittente.
 
 
La storia della radio inizia dalla fine del XIX secolo, e vede protagonisti tre geni assoluti delle scienze: Nikola Tesla, Guglielmo Marconi, Reginald Fessenden. In particolare la vicenda si sviluppa così: Nikola Tesla fu il primo a dimostrare in esperimenti di laboratorio che era possibile trasmettere onde elettromagnetiche a distanza senza l'utilizzo di cavi. Ma, all'atto delle dimostrazioni, non riuscì mai a far riemergere il suono da un ricevitore anche se esso riceveva le frequenze emanate da una sorgente. Pochi anni dopo il nostro Marconi a soli 21 anni riuscì in questa impresa e inviò un codice morse a qualche km di distanza (lo strumento fu chiamato "telegrafo senza fili"). L'acclamazione fu enorme ma con alterne vicende la paternità del brevetto fu comunque attribuita a Tesla. A questo punto entra in gioco il terzo personaggio, Fessenden, il quale superò i limiti di Marconi riuscendo anche a tramettere musiche e parole oltre che suoni sordi. In quell'istante, siamo nel 1900 si può dire che nacque la radio.

 Mantenendo in sostanza il meccanismo originario la radio si sviluppò nel corso dei decenni e si diffuse nelle case lentamente, specialmente per l'elevato costo  È dagli anni 30 in poi che comincia una vera diffusione capillare. La radio giocò un ruolo determinante anche nelle 2 guerre mondiali, con la trasmissione di notizie, di eventi, che accadevano da una parte all'altra del mondo  Come dimenticare il "Qui Radio Londra" che anticipava notizie belliche negli anni 40? 
 Per la cronologia approfondita della radio consiglio di consultare: http://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_della_radio
 

 
 
Cronologia dei premi Nobel...


 

1901 – Wilhelm Conrad Röntgen
 
1902 – Hendrik Antoon Lorentz, Pieter Zeeman
 
1903 – Antoine Henri Becquerel, Marie Curie, Pierre Curie
 
1904 – John William Strutt Rayleigh
 
1905 – Philipp Eduard Anton Lenard
 
1906 – Joseph John Thomson
 
1907 – Albert Abraham Michelson
 
1908 – Gabriel Lippmann
 
1909 – Carl Ferdinand Braun, Guglielmo Marconi
 
1910 – Johannes Diderik van der Waals
 
1911 – Wilhelm Wien
 
1912 – Nils Gustaf Dalen
 
1913 – Heike Kamerlingh-Onnes
 
1914 – Max von Laue
 
1915 – William Henry Bragg, William Lawrence Bragg
 
1917 – Charles Glover Barkla
 
1918 – Max Karl Ernst Ludwig Planck
 
1919 – Johannes Stark
 
1920 – Charles Edouard Guillaume
 
1921 – Albert Einstein
 
1922 – Niels Bohr
 
1923 – Robert Andrews Millikan
 
1924 – Karl Manne Georg Siegbahn
 
1925 – James Franck, Gustav Hertz
 
1926 – Jean Baptiste Perrin
 
1927 – Arthur Holly Compton, Charles Thomson Rees Wilson
 
1928 – Owen Willans Richardson
 
1929 – Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie
 
1930 – Chandrasekhara Venkata Raman
 
1932 – Werner Karl Heisenberg
 
1933 – Paul Adrien Maurice Dirac, Erwin Schrödinger
 
1935 – James Chadwick
 
1936 – Carl David Anderson, Victor Franz Hess
 
1937 – Clinton Joseph Davisson, George Paget Thomson
 
1938 – Enrico Fermi
 
1939 – Ernest Orlando Lawrence
 
1943 – Otto Stern
 
1944 – Isidor Isaac Rabi
 
1945 – Wolfgang Pauli
 
1946 – Percy Williams Bridgman
 
1947 – Edward Victor Appleton
 
1948 – Patrick Maynard Stuart Blackett
 
1949 – Hideki Yukawa
 
1950 – Cecil Frank Powell
 
1951 – John Douglas Cockcroft, Ernest Thomas Sinton Walton
 
1952 – Felix Bloch, Edward Mills Purcell
 
1953 – Frits Zernike
 
1954 – Max Born, Walther Bothe
 
1955 – Polykarp Kusch, Willis Eugene Lamb
 
1956 – John Bardeen, Walter Houser Brattain, William Shockley
 
1957 – Tsung-Dao Lee, Chen Ning Yang
 
1958 – Pavel Alekseevič Čerenkov, Il'ja Michajlovič Frank, Igor' Evgen'evič Tamm
 
1959 – Owen Chamberlain, Emilio Segrè
 
1960 – Donald Glaser
 
1961 – Robert Hofstadter, Rudolf Ludwig Mössbauer
 
1962 – Lev Davidovič Landau
 
1963 – Maria Goeppert-Mayer, Hans Jensen, Eugene P. Wigner
 
1964 – Nikolaj Gennadievič Basov, Aleksandr Mikhailovich Prokhorov, Charles Hard Townes
 
1965 – Richard P. Feynman, Julian Schwinger, Sin-Itiro Tomonaga
 
1966 – Alfred Kastler
 
1967 – Hans Albrecht Bethe
 
1968 – Luis W. Alvarez
 
1969 – Murray Gell-Mann
 
1970 – Hannes Alfvén, Louis Neel
 
1971 – Dennis Gabor
 
1972 – John Bardeen, Leon N. Cooper, J. Robert Schrieffer
 
1973 – Leo Esaki, Ivar Giaever, Brian D. Josephson
 
1974 – Antony Hewish, Martin Ryle
 
1975 – Aage Niels Bohr, Ben Mottelson, James Rainwater
 
1976 – Burton Richter, Samuel C. C. Ting
 
1977 – Philip W. Anderson, Nevill F. Mott, John Hasbrouck van Vleck
 
1978 – Pyotr Leonidovich Kapitsa, Arno A. Penzias, Robert W. Wilson
 
1979 – Sheldon L. Glashow, Abdus Salam, Steven Weinberg
 
1980 – James W. Cronin, Val L. Fitch
 
1981 – Nicolaas Bloembergen, Arthur L. Schawlow, Kai M. Siegbahn
 
1982 – Kenneth G. Wilson
 
1983 – Subrahmanyan Chandrasekhar, William A. Fowler
 
1984 – Simon Van Der Meer, Carlo Rubbia
 
1985 – Klaus von Klitzing
 
1986 – Gerd Binnig, Heinrich Rohrer, Ernst Ruska
 
1987 – Georg Bednorz, Karl Alexander Müller
 
1988 – Leon Max Lederman, Melvin Schwartz, Jack Steinberger
 
1989 – Hans G. Dehmelt, Wolfgang Paul, Norman F. Ramsey
 
1990 – Jerome Isaac Friedman, Henry Way Kendall, Richard Edward Taylor
 
1991 – Pierre-Gilles de Gennes
 
1992 – Georges Charpak
 
1993 – Russell Alan Hulse, Joseph H. Jr. Taylor
 
1994 – Bertram N. Brockhouse, Clifford G. Shull
 
1995 – Martin L. Perl, Frederick Reines
 
1996 – David M. Lee, Douglas D. Osheroff, Robert Coleman Richardson
 
1997 – Steven Chu, Claude Cohen-Tannoudji, William D. Phillips
 
1998 – Robert B. Laughlin, Horst Störmer, Daniel Tsui
 
1999 – Gerardus 't Hooft, Martinus J. G. Veltman
 
2000 – Zhores I. Alferov, Jack St. Clair Kilby, Herbert Kroemer
 
2001 – Eric Allin Cornell, Wolfgang Ketterle, Carl E. Wieman
 
2002 – Raymond Davis Jr., Riccardo Giacconi, Masatoshi Koshiba
 
2003 – Aleksej Alekseevič Abrikosov, Vitaly L. Ginzburg, Anthony James Leggett
 
2004 – David Gross, David Politzer, Frank Wilczek
 
2005 – Roy J. Glauber, John L. Hall, Theodor W. Hänsch
 
2006 – John C. Mather, George F. Smoot
 
2007 – Albert Fert e Peter Grünberg
 
2008 – Yoichiro Nambu, Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa
 
2009 – Charles Kao, Willard S. Boyle e George E. Smith
 
2010 – Andre Geim, Konstantin Novoselov
 
2011 – Saul Perlmutter, Brian P. Schmidt, Adam Riess
 
2012 - Serge Haroche, David Wineland
 
 
 
 
 
 

Un po' di francobolli dedicati al mondo della fisica...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

martedì 7 maggio 2013

Un po' di storia...

Daniel Bernoulli

File:Danielbernoulli.jpg

Daniel Bernoulli è un personaggio di fondamentale rilevanza nel capo della teoria cinetica dei gas e della fluidodinamica.
Daniel appartenne a un ceppo di nobili matematici e fisici: fu figlio di Johann Bernoulli e nipote di Jacob. Venne definito "di gran lunga il più abile dei giovani Bernoulli". Nacque a Groninga il 27 gennaio 1700. Pare che le sue relazioni con il padre fossero pessime: addirittura quest'ultimo, non sopportando l'idea di gareggiare contro di lui per il primo posto all'Università di Parigi, lo avrebbe allontanato forzatamente da casa, e più tardi tentò di rubare il libro "Hydrodinamica" del figlio, rinominandolo "Hydraulica".
In un primo tempo, il giovane Daniel aveva seguito le volontà del padre di studiare prima economia e finanza e poi medicina, ma non aveva mai messo a tacere la propria passione per la matematica.
Dal 1724 al 1733 fu docente presso l'università di San Pietroburgo; dal 1734 Fu poi titolare di cattedra all'Università di Basilea.
Morì a Basilea il 17 marzo 1782.
 
 
 

lunedì 6 maggio 2013


Fluidodinamica ed aerodinamica
(questo post è scritto con l'aiuto di Wikipedia e delle dispense del corso di Fisica I del prof. Mario Vadacchino)
 
Si consideri un liquido che scorra nel condotto in condizioni stazionarie; le particelle che si trovano ad un certo istante nel punto A del condotto avranno la velocità v(A) e questa velocità sarà costante nel tempo perchè siamo in condizioni stazionarie. In B ci sarà invece una velocità v(B), diversa da v(A) ma comunque costante nel tempo.
 
La velocità di una particella è sempre tangente alla sua traiettoria: la traiettoria seguita da una particella si chiama linea di flusso. Tracciando nel flusso una linea chiusa e facendo partire da essa delle linee di flusso, individuiamo un tubo di flusso. Poichè le linee di flusso non possono mai intersecarsi, le particelle non possono attraversare le pareti del tubo di flusso.
 
Si definisce portata la grandezza
 
dove dV è il volume.
La portata di un liquido in un condotto è costante.
Per misurare la portata di un condotto, si utilizza il "venturimetro" o "tubo di Venturi" (per il suo funzionamento si veda la seguente pagina).
 
Le forze viscose
 
Un corpo che si muove in un mezzo fluido è sottoposto dal mezzo ad una forza di natura viscosa che può essere espressa dalla:
dove b è indipendente dalla velocità e dipende dalle caratteristiche del fluido e dalla forma del corpo.
Si può prevedere l'instaurarsi di un regime di moto turbolento sulla base del valore assunto da una costante numerica, detto "numero di Reynolds". Per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Numero_di_Reynolds.
 

L'aerodinamica è una branca della fisica che si occupa della dinamica dei gas.

Due sono le forze fondamentali che entrano in gioco:

- resistenza(http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_fluidodinamica);

- portanza.(http://it.wikipedia.org/wiki/Portanza).







 
Sulla relazione tra l'aerodinamica e la missilistica, consiglio questo link: http://www.missilistica.it/laserteam/dinamica.htm
Avendo finito di leggere il romanzo "L'arcobaleno della gravità" mi sono permessa di fare un piccolo riassunto per permettere anche ai lettori di questo blog di capire il contesto nel quale l'autore è riuscito a far emergere delle nozioni di fisica.


L’ARCOBALENO DELLA GRAVITA’: breve riassunto e spiegazione

“Gravity’s Rainbow” esce negli USA nel 1973 e nel 1974 vince il premio National Book Award. L’arcobaleno rappresenta la traiettoria parabolica di un missile.

Il personaggio principale dell’opera, Tyrone Slothrop, nasconde nel proprio nome “sloth”, la pigrizia. Lui è uno dei tanti Americani mandati in Inghilterra durante la II guerra mondiale; lavora in un ufficio chiamato ACHTUNG (anche se più che a lavorare pensa alle donne!): il suo compito è indagare riguardo al progetto – di un tale Weissmann – di lancio di un missile V2 modificato.

Nel proprio ufficio, curiosamente, Slothrop tiene una mappa di Londra, dove incolla una stellina in corrispondenza di ciascun luogo nel quale è stato con una ragazza. Tuttavia, tale mappa viene tenuta sotto controllo dal PISCES (un'organizzazione segreta con cui collabora Roger Mexico), che presto si rende conto di come le stelline sulla mappa di Slothrop coincidano con i luoghi nei quali cadono i missili; il punto è che le stelline compaiono prima che il missile cada, quasi a indicare la presenza di una profezia negli amplessi del protagonista (l’anticipo medio è di quattro giorni e mezzo). La stranezza della dote di preveggenza di Tyrone incoraggia anche gli studi dello psicologo Poitsman, scandalizzato dall’idea che per il giovane americano, la reazione preceda lo stimolo (contrariamente a quanto previsto dallo schema “pavloviano”): ecco perché siamo nella sezione del libro intitolata “Oltre lo zero”, un regno di tempi negativi e di inversione temporale.

Dopo un po’, Slothrop inizia a sospettare che qualcuno lo stia spiando, ma – ciò nonostante – cade nella trappola di Katie, una spia molto attraente con cui ha una relazione. Il giovane capisce l’assoluta necessità di vederci chiaro e così decide di andare in Germania, la “Zona”. Scrive Umberto Rossi “la Zona è il luogo dove si è consumata la vecchia Europa degli imperi nazionali, e dove sorge il nuovo mondo delle superpotenze globali e delle organizzazioni internazionali”.

Da Wikipedia si apprende che “Pynchon aveva lavorato all'inizio degli anni '60 per l'industria missilistica Boeing, in particolare al progetto del missile antiaereo Bomarc, poi abortito, e riciclò nel romanzo buona parte delle cognizioni di ingegneria e fisica che aveva accumulato all'epoca.

Questo è un libro sulla seconda guerra mondiale, sul nazismo, sul razzismo, sulla manipolazione e la mortificazione degli esseri umani; ma è anche e soprattutto centrato sull'idea che la malattia sociopolitica nota come nazismo non muore nel 1945, ma contagia le potenze che hanno trionfato militarmente sulla Germania hitleriana. Ed è un libro sulla guerra fredda, della quale la storia racconta, in modo surreale e spesso comico, ma altrettanto spesso mortalmente serio, la genesi”.
Ecco il link al brevetto del radio ricevitore e di alcuni dispositivi ad esso collegati: