Thomas Pynchon

Thomas Pynchon
Thomas Pynchon

mercoledì 15 maggio 2013

Pablo Neruda, Ode all'atomo
Piccolissima
stella,
sembravi
per sempre
sepolta,
e, nel metallo, nascosto
il tuo diabolico
fuoco.
Un giorno
alla tua minuscola
porta:
era l'uomo.
Con una
scarica
ti liberarono,
vedesti il mondo,
uscisti
nel giorno,
percorresti
città,
il tuo gran fulgore arrivava
a illuminare le esistenze,
eri
un frutto terribile
d'elettrica bellezza,

 


venivi         
ad affrettare le fiamme
dell'estate,
e allora
giunse
armato
d'occhiali di tigre
e armatura,
con camicia quadrata,
con sulfurei baffi,
e coda di porcospino
giunse il guerriero
e ti sedusse:
dormi,
ti mormorò,
avvolgiti tutto,
atomo, che sembri
un dio greco,
una primaverile
modistica parigina,
adagiati
sulla mia unghia,
entra in questa casettina,
e allora
il guerriero
ti mise nel suo gilè
come se fossi soltanto
una pillola
nordamericana,
e se ne andò per il mondo
e ti lasciò cadere
a Hiroshima.
Ci svegliammo.


 

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